Candia 1995
Una giornata di Archeologia Sperimentale
UNA GIORNATA DI ARCHEOLOGIA SPERIMENTALE
Il Laboratorio Italiano di Archeologia Sperimentale ha allestito, in una magnifica giornata di sole, presso i locali del Comune di Candia, una giornata dedicata alle attività di ricerca del LIAST.
Le materie interessate alla ricerca ed esposte al pubblico sono:
Archeologia Navale Preistorica ed indigena attuale, con modelli del Fassone sardo e Pigoghe.
Archeologia della Tessitura con telai verticali ed orizzontali, tecnica preistorica e tecnica medievale.
Archeologia del Vasellame a mano e su tornio, tecnica per sovrapposizione di strisce rettangolari su una base a ciotola e tecnica sul tornio a pedale.
Archeologia della costruzione di Archi inglesi, mongoli, europei, giapponesi, frecce di tipo preistorico con punte di selce ed ossidiana, medievali con punte in ferro e balestre.
Archeologia delle capanne, ricostruzione di palafitta di “Fiavrè”.
Archeologia della pietra, scheggiatura e costruzione di coltelli, raschiatoi, punte di freccia, di lancia, in Selce e Ossidiana.
Archeologia della concia, telaio con pelle di bue tesa per la concia.
Ricostruzione di Barca ad assi cucite del Nord Europa età del ferro, cucita con fibra di erbe intrecciate e radice di pino, calafatata con resina di pino e cera d’api.
Barca del lago di Candia ad assi inchiodate con pioli e chiodi.
L’atmosfera autunnale, con temperatura ancora piacevole, dava al passante la gioia di scoprire una materia affascinante come l’Archeologia Sperimentale. Differente dall’Archeologia ordinaria o meglio ufficiale delle facoltà universitarie, quella sperimentale è nata per esigenza di risposta alle molte domande che la stessa archeologia si poneva dopo ogni ritrovamento; fatta eccezione per i primi dati degli albori di tale missione, nei tempi recenti si è sentito il bisogno di saperne di più, di indagare più profondamente su ogni tipo di oggetto ritrovato, non basta più datare il ritrovamento, bisogna analizzarlo e capire come venisse costruito, questo è il compito dell’Archeologia Sperimentale.
Attraverso vari specialisti di settore, per ogni campo di oggetto ritrovato, vengono riprodotti gli stessi attraverso delle copie che ne riproducono la loro nascita. Se prendiamo ad esempio un vaso di terracotta , non ci si limita a riprodurre l’oggetto nella forma ma attraverso l’analisi dei materiali si cerca di comporne il tipo di impasto di argilla, si ripropone anche il tipo di cottura e se ne determina il tipo di procedimento.
In questi ultimi decenni, attraverso l’aiuto di geologi , botanici, modellisti, chimici e tanti altri personaggi lo staff di ricerca, si è ingrandito il metodo scientifico in modo da dare risposte concrete agli studiosi e agli Archeologi che seguono il ritrovamento, non più come in passato solo con supposizioni relative ad una conoscenza visiva elementare del prodotto e della datazione.
La giornata prosegue con l’intento di spiegare codesta materia attraverso l’esposizione di reperti, copie di oggetti che sono stati ritrovati in scavo archeologici, ma con la possibilità del visitatore di toccarli e visionarli con mano, oltre a vedere in prima persona il ricercatore che ne esperimenta la tecnica costruttiva.
Il mastro arciere costruisce con semplici utensili un arco o una freccia; l’esperto in scheggiatura crea , frammentando un nucleo di Selce e di Ossidiana , lame per coltelli, punte di freccia o lancia, raschiatoi , tutti di tipo preistorico; quello addetto alla ceramica modella vasi in argilla usando solo le mani e piccoli utensili di legno, mentre un altro li modella con il tornio a pedale; l’esperto nella tessitura utilizza telai verticali e orizzontali; l’addetto all’architettura delle capanne ne spiega la tecnica costruttiva; il ricercatore navale espone i metodi di navigazione preistorici con zattere piroghe; l’esperto nella concia delle pelli ne spiega i metodi indigeni su di un telaio pellerossa.
Due esempi di imbarcazioni, una del 2300 a.C. del Nord Europa ad assi cucite con corda vegetale e radici di pino costruita dal LIAST e una del Lago di Candia rinvenuta nelle sue acque , del XVIII° sec. fanno bella mostra all’ingresso.
Un saluto gli amici partecipanti a questa giornata :
Paola Sacchi , Lucio Addondi , Luigi Gentile ,
Daniele Cappi , Luciana Porta, Gian Maria Giangiughese,
Giorgio Mastripietro , Silvano N. Borrelli.